Gatto Ragdoll: aspetti, salute, alimentazione

Un micione americano bello, dolcissimo, morbidoso ed extralarge che “esagera” anche nella ricerca di affetto e nella produzione industriale di fusa . Se poi aggiungiamo che ha gli occhi blu… come potremo resistergli.

Se cerchiamo un amico discreto, un gatto riservato che si conceda alle nostre coccole solo ogni tanto e quasi come se ci stesse facendo un favore, abbiamo sbagliato razza: nel mondo felino il Ragdoll si distingue per presenzialismo, desiderio di amare ed essere amato , e per un carattere così tenero da conquistare immediatamente chiunque e soprattutto chi abbia una predilezione per i mici “coccolosi” (ma siamo sinceri: a chi non piacciono?).

Se poi pensiamo che ha anche una bellezza inequivocabile , immediata, che colpisce al primo sguardo e non lascia indifferenti, è davvero difficile non innamorarsi di lui.

Il Ragdoll vuole essere a tutti gli effetti un membro della famiglia , un compagno pronto a divenire parte della nostra vita, giorno e notte!

Dolcissimo, tanto da essere spesso definito “il gatto più buono del mondo” , il Ragdoll dimostra il suo affetto ricercando continuamente il contatto fisico con il suo umano prediletto, seguendolo ovunque in giro per casa e partecipando attivamente a ogni sua attività.

Pretendere un po’ di privacy è quasi impossibile: il Ragdoll (come quasi tutti i gatti, però) non ama le porte chiuse, tanto da arrivare a sdraiarsi per impedirci di chiuderle. Non è raro nemmeno trovarlo disteso ai nostri piedi in cerca di carezze… quindi facciamo molta attenzione e guardiamo sempre in basso quando camminiamo in giro per casa.

La gatta capostipite Ragdoll

La capostipite di tutti i Ragdoll si chiamava Josephine ed era una gatta d’Angora tutta bianca, considerata bellissima, di taglia davvero maxi, dal temperamento dolcissimo e dalla calma proverbiale.

Josephine venne fatta accoppiare con un esemplare di Sacro di Birmania estremamente mite e, nella loro prima cucciolata, tre gattini si distinsero per il buon carattere, ereditato dai genitori, e per il rilassatissimo tono muscolare.

Gli allevatori considerarono queste caratteristiche come una mutazione genetica e, per conservarle, predisposero un piano di accoppiamenti, limitandoli ai soli discendenti nei quali venissero riscontrate queste caratteristiche.

La razza venne fissata definitivamente nel 1965 in California da Anne Baker , allevatrice californiana, e fu così rigorosamente protetta che, nei primi anni, chi voleva avviare un allevamento non poteva acquistare solo una gatta ma doveva prendere una coppia, in modo da mantenere la purezza genetica.

Da allora in poi, è stata una storia di successi e il Ragdoll è entrato nel pantheon dei gatti di razza con tutti gli onori e, ovviamente, con la massima dolcezza possibile.

ALLERGIE E RAGDOLL

Contrariamente a quanto si sente dire, questo non è un micio ipoallergenico : il Ragdoll produce una quantità normale di Fel D1, la proteina contenuta nella saliva dei gatti e considerata la principale responsabile delle allergie ai piccoli felini.

Quindi, se siamo sensibili a questo allergene, non sarà il Ragdoll il gatto adatto a noi. La fama di “ipoallergenico” del nostro micione americano dipende dal fatto di essersi dimostrato, invece, più sicuro in riferimento ad altre proteine che scatenano reazioni.

Se soffriamo di allergie “feline” , cerchiamo di capire a quale fattore siamo più sensibili e chiediamo il parere del nostro medico e di un veterinario per capire se il Ragdoll sia davvero adatto a noi.

Caratteristiche del Ragdoll

Grande e dal pelo morbido e vaporoso, il Ragdoll è un irresistibile invito a godersi l’aspetto più dolce e coccoloso della felinità. Ma non bisogna esagerare e men che meno prendere alla lettera il significato del suo nome: è un gatto, anzi un bel gattone, non certo una “bambola di stracci” priva di vita propria.

L’aspetto magnifico di questo micione californiano esige anche scelte alimentari adeguate, quindi parliamo con il nostro veterinario, che saprà guidarci tra le infinite proposte delle aziende specializzate per individuare il tipo di dieta più adatto al benessere del Ragdoll. E non dimentichiamoci spazzola e pettine , una volta a settimana in media.

TESTA : Larga, a forma di cuneo modificato; le guance sono piene e ben sviluppate, la fronte leggermente bombata. Naso di media lunghezza, con leggero stop, mento ben sviluppato.

ORECCHIE : di media grandezza con la punta arrotondata, distanziate e leggermente rivolte in avanti.

OCCHI : grandi, ovali e di un colore blu intenso.

COLLO : corto, robusto e muscoloso.

CORPO : Di grossa mole, lungo e con una potente e sviluppata muscolatura.

CODA : lunga quanto il corpo, spessa alla base.

COLORI : himalayano (tipico del Siamese) con estremità seal, blu, chocolate, lilac, rosso, crema e relative squame di tartaruga, tabby e non, nelle tre varietà riconosciute: colorpoint, mitted e bicolore.

MANTELLO : il pelo è semilungo, setoso e morbido.

ZAMPE : di lunghezza, ossatura e muscolatura media.

Ragdoll e bambini

Caratterialmente parlando, il Ragdoll è quasi l’ antitesi del felino classico : la dolcezza e l’adorazione nei confronti del suo umano lo rendono un partner rilassato e fiducioso, tendenzialmente mai conflittuale.

Un carattere pacifico che lo rende poco adatto alla “dura legge della strada” ma non è un problema: infatti, il Ragdoll è estremamente casalingo e ama alla follia letti e divani, senza desiderare particolarmente gli spazi aperti, in genere.

Se il principale destinatario dell’affetto del Ragdoll di solito è un umano in particolare, gli altri componenti della famiglia non devono sentirsi esclusi: questo bel gattone è pronto a regalare amore e fusa a tutti, chiedendo in cambio solo un po’ di attenzioni e coccole, ma “solo” è un eufemismo.

È anche molto paziente e dolce con i più piccoli: quindi, se abbiamo bambini, possiamo prendere in considerazione questa razza senza grosse preoccupazioni. Ricordiamoci, però, che siamo noi a dover insegnare ai bimbi a relazionarsi nel modo giusto, vigilando sempre quando giocano o stanno insieme.

Il Ragdoll può essere la scelta ideale anche nel caso in cui in famiglia ci siano altri gatti o cani: questo micio ha un’indole tranquilla, in genere va d’accordo con tutti (anche se qualche scaramuccia è sempre possibile) è ciò rende l’inserimento più semplice.

Giocherellone con il bambini

Rispetto a gatti di altre razze, il Ragdoll è mediamente più tranquillo ma gioca anche lui e, trattandosi di un micione bello grosso e muscoloso, se decide di mettere in campo tutte le sue energie c’è da diver- tirsi e anche da stupirsi.

Anche perché di solito cerca di coinvolgerci nel gioco, ma- gari chiedendoci di lanciare una pallina che poi ci riporterà, quasi fosse un cane o, particolarità notata da diversi proprietari, giocando a nascondino. In inglese Ragdoll significa “bambola di pezza” e il nome deriva da una caratteristica di alcuni di questi gat- ti: abbandonarsi mollemente tra le braccia del proprietario, quasi fossero privi di ossa e muscoli.

Accarezzarli o tenerli in grembo, in questi casi, è un’esperienza unica. Dobbiamo però sapere che questa caratteristica non dipende da una mutazione genetica. Come già sottolineato dall’allevatrice statunitense Ann Baker, che diede il via alla selezione della razza, la “mollezza” di questi piccoli felini dipende piuttosto dalla loro indole tranquilla e affettuosa, dalla capacità di rilassarsi completamente sotto il tocco delle nostre dita e dalla fiducia quasi incondizionata che ripongono negli esseri umani, un aspetto che non si ritrova in tutti i gatti.

Ma ricordiamoci che non tutti gli esemplari di una razza, di gatti o di cani, sono uguali: quindi, non tutti i Ragdoll potrebbero volersi abbandonare tra le nostre braccia e alcuni potrebbero persino non gradire di essere presi in braccio o “spupazzati” come una bambola. Rispettiamo l’indole di ciascuno .

GOLOSO E VORACE MA… ATTENZIONE A SOVRAPPESO E DISIDRATAZIONE

I Ragdoll sono noti per essere dei felini straordinariamente anomali, giganti e robusti ma al contempo super coccolosi e teneri.

Qual è l’alimento ideale per questa razza?

Sappiamo che questi gatti sono noti per essere dei felini straordinariamente anomali, giganti e robusti ma al contempo super coccolosi e teneri.

Sono dei pet-mate perfetti, proprio per il loro temperamento mansueto e un carattere amorevole e affettuoso, fedeli al padrone e inclini a giocare con bambini e anziani. Quando si parla di alimentazione notiamo però che tendono a essere molto golosi e voraci e bevono poco.

Per questo motivo occorre prestare molta attenzione alla dieta che gli diamo per evitare che si disidratino o che prendano troppo peso.

Schesir Special Mousse Light è l’alimento perfetto per loro, completo e bilanciato, una mousse soffice e gustosa a base di pollo, ricca di proteine e idratazione ma con poche calorie.

Salute: attenzione a due patologie

Oltre ai seducenti occhi azzurri, anche il mantello del Ragdoll è decisamente irresistibile, semilungo, morbido e setoso com’è. E oltretutto non è molto impegnativo: grazie all’assenza di sottopelo, infatti, il mantello del Ragdoll non richiede particolari cure e basterà pettinarlo un paio di volte a settimana, aumentando la frequenza durante la muta, per mantenere il pelo pulito e in ordine e permettere al nostro amico di sfoggiare tutto il suo fascino.

Il colore è di tipo himalayano (come quello del Siamese), con corpo chiaro e sfumature più scure su muso, zampe, orecchie e coda. Ma il Ragdoll può essere anche mitted , con il bianco presente solo sui piedini, e bicolore, con la pezzatura bianca più o meno estesa su petto, muso, collare e zampe.

Tante le tonalità riconosciute: seal, blu, chocolate e lilac ma anche rosso, crema, blu crema, squama di tartaruga e tabby. Per quanto riguarda la salute , il Ragdoll non è tra le razze feline maggiormente afflitte da patologie, ma un paio possono minacciarlo seriamente.

Si tratta della cardiomiopatia ipertrofica e della mucopolisaccaridiosi felina .

La prima riguarda ovviamente il cuore e può colpire a qualsiasi età, se il micio è geneticamente predisposto. Per questo è necessario che l’allevatore offra garanzie di esenzione dei suoi riproduttori.

La seconda, più rara, colpisce sia gli occhi sia le giunture e, non curata, porta a conseguenze gravi. Viene riscontrata in soggetti che abbiano ascendenze di allevamento australiane. Anche in questo caso, è l’allevatore a dover provvedere con appositi test genetici.

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