Alla scoperta degli orsi
Orso Bruno Euroasiatico
Un magnifico esemplare di orso bruno euroasiatico (Ursus arctos arctos), la specie più diffusa in assoluto, presente con le varie sottospecie in tutto il Nordamerica , buona parte dell’Europa e dell’Asia.
In Italia lo troviamo in Trentino, dove ha sempre vissuto fino al suo completo sterminio a opera dell’uomo e dove è stato reintrodotto con esemplari provenienti dalla vicina Slovenia.
Ricomparsa salutata con entusiasmo dalla popolazione locale ma poi… le cose sono cambiate: gli orsi bruni euroasiatici sono molto meno mansueti di quelli Marsicani e tendono a proteggere attivamente la prole dagli esseri umani, il che ha dato origine ad alcuni incidenti culminati con la morte di un giovane runner, Andrea Papi , lo scorso aprile.
Una grave carenza di informazioni sul rapporto con gli orsi oltre a una pessima gestione degli stessi sono le prime cause del problema, che qualcuno pensa di risolvere a fucilate.
Orso Nero o Baribal
Molti pensano che in Nordamerica sia il possente Grizzly la specie di orso più comune. Niente affatto: il plantigrado “di famiglia” degli americani è lui, l’ orso nero (Ursus americanus) o baribal. Più pic- colo dell’orso bruno, popola boschi e foreste dal nord al sud dell’America settentrionale, cioè dall’ Alaska e dal Canada alle coste pacifiche e atlantiche, fino al nord del Messico, con una popolazione stimata di 5700mila esemplari. È una specie parzialmente protetta.
Per molti americani è cosa comune trovarselo in giardino o addirittura dentro la piscina, quando fa molto caldo. Particolari problemi non ne crea, per- ché tende a proteggere la prole solo fuggendo e non attaccando, questo ovviamente se non viene messo con le spalle al muro.
Tuttavia, nel corso del Ventesimo secolo si sono contate comunque una ventina di vittime provocate dallo scontro con quest’orso. Ma nessuno ha proposto di sterminarlo per questo.
Grizzly o Orso Grigio
Simbolo della natura più selvaggia e dell’immensa potenza imbolo della natura più selfisica, il Grizzly (Ursus arctos horribilis) è una sottospecie dell’orso bruno, superato per dimensioni solo dal parente stretto dell’Alaska, l’orso Kodiak (Ursus arctos middendorffi).
Chiamato anche orso grigio, può arrivare a pesare oltre 400 kg per tre metri di altezza, se si solleva sulle zampe posteriori. Lo si riconosce anche per la tipica “gobba” che ha sulla schiena, alla base del collo: è una massa di muscoli che conferiscono una forza prodigiosa ai suoi arti anteriori, dotati di artigli molto lunghi.
Un tempo questo colosso popolava tutta l’ America del Nord , come il Baribal , ma poi è stato quasi sterminato dalla caccia e oggi sopravvive con circa 60mila esemplari solo in alcune aree spopolate del settentrione, in Alaska soprattutto.
Molto gettonato da fotografi e turisti, è però molto pericoloso, se si sente minacciato. I casi di turisti incauti e cacciatori uccisi dai Grizzly non sono rari. Basterebbe stargli alla larga, però, visto che vive lontanissimo dai centri abitati.
Orso Marsicano
Questo splendido primo piano ci permette di osservare da vicino il volto di un orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), anche questa una sottospecie dell’orso bruno, che vive soltanto nel nostro Paese e che, come accennato, rischia di scomparire per sempre.
Rispetto ai suoi parenti, tutti quelli presentati fin qui, l’orso abruzzese non ha mai costituito un pericolo per nessuno e mai ha attaccato e ferito un essere umano, nonostante un maschio possa pesare anche due quintali.
Non ha un’indole combattiva e preferisce allontanarsi, quando viene disturbato. Tuttavia, la sempre maggiore presenza umana nel suo mondo lo porta facilmente in contatto con noi e c’è chi non resiste alla tentazione di ucciderlo. Anche quando sa che è del tutto inutile e sbagliato. L’ Homo sapiens è la specie più violenta del Pianeta, purtroppo. Perdonaci Amarena.
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