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Cosa sapere sugli avvelenamenti dei cani
Parliamo di una eventualità purtroppo abbastanza frequente che riguarda l’ingestione accidentale o dolosa da parte dei nostri piccoli animali domestici di esche avvelenate: il cane è soggetto a questi incidenti sia per la sua curiosità che lo porta a scovare anche esche ben nascoste, sia perché può consumare le carogne di roditori morti in seguito all’ingestione del rodenticida.
Tra i rodenticidi vengono incluse numerose sostanze anche molto diverse sia dal punto di vista chimico che come meccanismi d’azione. I più diffusi sono quelli ad attività anticoagulante.
Tutti questi composti che hanno azione anticoagulante si trovano in esche preconfezionate.
La comparsa dei sintomi si verifica man mano che viene consumata la Vit.K accumulata nel fegato, con un ritardo di circa 10-15 giorni dall’assunzione, in dipendenza dalla quantità assunta e dalle condizioni dell’organismo stesso (ricordiamo ad esempio che i cuccioli sono quelli più sensibili perché fisiologicamente carenti di tale vitamina).
SINTOMI INDIRETTI
Il quadro clinico che compare è quello dovuto a una grave perdita di sangue. Purtroppo la sindrome emorragica non ha sempre una localizzazione precisa, di conseguenza dovremmo basarci su sintomi indiretti come:
- Abbattimento
- Anoressia (perdita di appetito)
- Estrema debolezza
- Pallore delle mucose
- Dispnea
- Tosse
- Ipotermia o al contrario febbre (conseguente a cospicue emorragie interne)
- Incapacità a mantenere la stazione e difficoltà a muoversi
- Convulsioni (dovute ad emorragie intracraniche)
SINTOMI EVIDENTI
A volte invece le emorragie si rendono da subito ben evidenti e allora avremo:
- Melena (feci picee, segno di sangue digerito proveniente dal primo tratto dell’apparato gastroenterico)
- Epistassi (colio di sangue dal naso)
- Ematemesi (vomito con sangue)
- Ematuria (sangue nelle urine)
- Sanguinamento gengivale
- Copiose perdite di sangue da piccole ferite, che si arrestano con difficoltà
- Emorragie interne
TEMPI DI COAGULAZIONE
Per quanto riguarda la diagnosi, oltre ai sintomi conseguenti alle emorragie in corso, si ricorre solitamente alla verifica dei tempi di coagulazione che appaiono alterati (allungati).
Questo è difatti uno dei pochi avvelenamenti in cui esiste una terapia antidotica valida che consiste proprio nella somministrazione prolungata (da 1 a 3 settimane) di vitamina K1.
RIMEDI
L’induzione del vomito è consigliato in caso di ingestione recente del veleno (entro 30-60 minuti) o in alternativa (se non sono passate più di 2-4 ore) si può ricorrere alla lavanda gastrica, cosi come alla somministrazione di carbone attivo per ridurre l’assorbimento del tossico o eventualmente un purgante salino od osmotico per facilitarne l’espulsione con le feci.
I soggetti intossicati vanno tenuti in ambienti caldi e in alcuni casi devono essere trattati con sedativi o tranquillanti per ridurre la richiesta tissutale di ossigeno e per evitare il più possibile movimenti in grado di provocare traumatismi destinati a favorire l’insorgenza di gravi emorragie.
DAL VETERINARIO
Quando si porta il cane dal veterinario, è bene portare con sé anche la confezione dell’eventuale sostanza incriminata, oppure raccogliere dentro una busta di plastica sigillata tutto il materiale che il nostro animale potrebbe aver vomitato o masticato.
Nel caso fortunato in cui fossimo stati testimoni dell’ingestione di una qualche sostanza di probabile natura tossica, non esitiamo a rivolgerci ad un centro antiveleno per la richiesta delle prime manovre di soccorso da effettuare, anche se gli effetti collaterali non si rendessero immediatamente evidenti.
Aiuta i tuoi amici pelosi a prendersi cura di loro!
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